giovedì 19 giugno 2008

E fa ancora male. A distanza di circa sette mesi mi perseguita ancora il tuo ricordo, le bugie, le immagini, episodi che sfiorano la mente come aghi, poi quelle tre settimane di attesa, quelle tre settimane che mi hanno distrutto. Ma quali esperieze di vita, il prender le cose con filosofia ... cosa vuol dire? Vorrei solo lasciarmi cadere, piangere e star solo con il mio dolore, non conta nient'altro, come se ormai fossi rassegnato all'impossibilità di liberarmene. Dopo un passo ne segue un altro, non puoi fermarti, vivi perchè così dev'essere, ma nulla ha più valenza, ti abitui a vivere in prospettiva, di speranza, la speranza di poter superare la cosa. Ti circondi di cose e di gesti materiali che occupano la mente. Ci provo ad andare avanti, anche adesso che c'è qualcuno che potrebbe darmi tutto ciò di cui ho bisogno, il risultato? Solo la paura di ferire. Arido. Sono solo arido. A volte sono momenti, a volte giorni di dolore. Ancora quotidianamente ti penso, e nulla può farmi star meglio. Ci ho provato a dire a basta, ma l'autoconvincimento non è da me, inutile, non serve, maschera, ma una maschera non cambia la sostanza, copre e basta. Quando ti incontro non riesco a non guardarti negli occhi, essi però non guardano i miei, ed anche se ciò accadesse, sarei il primo a distogliere lo sguardo. Vorrei odiarti ma non ci riesco. Ed ecco le lacrime che bagnano il mio viso, adesso. Sono stanco, senza forze. Andrò a sdraiarmi. Inutile continuare, tutte cose già scritte, ed io detesto le ripetizioni. Continuo solo a dirmi ... passerà.