venerdì 22 febbraio 2008

E'nottealtaesonosveglio
seisempretuilmiochiodofisso
insiemeatecistavomeglio
epiùtipensopiùtivoglio
tuttoilcasinofattoperaverti
perquestoamorecheeraunfruttoacerbo
eadesso ... iotiperdo ...
perchèiodaquellaseranonhofattopiùl'amoresenzate
enonmenefreganientesenzate
ancheseincontrassiunangelodirei
nonmifaivolareinaltoquantolui ...

Ancora.

giovedì 21 febbraio 2008

Non riesco a voltare pagina perchè ci sono cose che non ho ancora scritto, cose che non hai letto, cose che non sai, cose che non ti ho detto. Ma che senso avrebbe dirtele? Ho paura, paura di ricevere di nuovo indifferenza. Quando ti ho messo davanti al mio dolore, tu non hai reagito. Perchè dovresti farlo adesso? Tu non reagiresti ed io ci rimarrei di nuovo male. Che cosa poi vorrei sentirmi dire? Basterebbe un "mi dispiace", solo quello, e nient'altro. Vorrei solo che tu capissi, ma non so se ne sei in grado, o se fin ora tu non abbia mai voluto. Quante parole, quanto tempo sprecato, pensando, piangendo, riflettendo ... giustificando, giustificando te, giustificando lui, convincendomi che in fondo, se tutto è andato così, è perchè così doveva andare, e che io non ho fatto nulla, perchè non c'era nulla da poter fare. Ma dopo tutto, cosa avrei da dirti? Non ho più la forza di darti nulla, neanche il mio dolore, ma se questo venisse fuori, immagino due sole ipotesi possibili. La prima, capiresti, ti farei del male, ma non starei meglio. La seconda, non capiresti, mi daresti indifferenza, ed io starei peggio. Dunque ha senso? No, non ha senso.
Mi manchi? Me lo chiedo spesso. Dovrei dire no. Mi manca forse quell'illusorio Noi che tu hai definito. Dovrei dire no. Perchè per metà del tempo passato assieme, mi hai preso in giro, forse non lo sapevi, forse prendevi in giro te stesso, forse ... sto ancora una volta giustificandoti. Come può mancarti un'illusione? Qualcosa che non c'era. Forse, per quanto mi sforzi, non riesco a capire se mi manchi. Ma se così fosse, se mi mancassi? Sarebbe logico pensare che se solo tu me lo chiedessi, tornerei da te. Questo però non avverrebbe, ed in questo non esiste alcun "forse". Orgoglio? No, paura. Paura di cadere ancora, di essere ferito ancora, che tutto si ripeta ancora. No, sarebbe impossibile. Impossibile fidarsi, impossibile dimenticare, impossibile pensare a te, senza pensare a lui, tutte le volte in cui ti ho sognato, c'era lui. Impossibile dunque che tutto torni come un tempo, sia in quel tempo in cui ti chiamavo amore, sia in quel tempo in cui ero costretto a non poter andar al di là del "dolce Ale". Se tutto ciò è impossibile, non voglio averti, e neanche vederti sotto un'altra forma. Non potrei neanche immaginarlo. E se è altrettanto impossibile dimmenticare, dovrò solo attendere, sperando di ottenere qualcosa di quanto più simile ad un lontanissimo ricordo per poter star bene. La conclusione dovrebbe dunque esser addio, ma addio è solo una parola, e non è consolatoria, non mi dona solievo alcuno. Non c'è una conclusione.

venerdì 15 febbraio 2008

Momenti. Vado a momenti... Momenti di rabbia, di forza, quando urli dentro e dici basta. Quando pensi e ti senti così idiota per essere così come sei, calmo, diplomatico, razionale, non c'è una spiegazione a tutto e non vi è bisogno alcuno di giustificare chi ti ha ferito. Mi sento preso per il culo, forse mi serviva questo per dire addio. Quando tocchi il fondo, puoi sempre scavare, forse stavo ancora scavando.

giovedì 14 febbraio 2008

Stonata
lavitariesceadesserestonata...
...stonatacomemechenonfacciomailasceltagiusta
perchèhopauradicaderedisbagliarediferire...
...mamimanchi...
Stonata
lavitariesceadesserestonata
quandocerchidicambiramanonsaidimenticare
stonatacomemechenondicomailafrasegiusta
perchèhopaura...dicambiare
mamimanchi.
...nelleoccasionimancateeleportechiusenellenotestonate...
mamimanchi.
Stonata
lavitariesceadesserestonata.

Stonata - Giorgia.

lunedì 11 febbraio 2008

Capita di fare cose che non avremmo mai pensato di fare, di dire cose che la nostra mente non avrebbe mai voluto dire. Paura di pentirsi, paura di avere ragione. Fortunatamente qualcosa o qualcuno a volte ci dona un sorriso inaspettato, benchè in certi momenti, non è da questa persona che lo vorremmo. Capita di aver una gran voglia di riscattarsi, come il voler dire, guarda cosa posso essere, guarda cosa ti sei perso, pateticamente, e proviamo già pena per noi stessi ancor prima di dirlo, beh, questo capita a pochi, quei pochi fortunati che pensano prima di parlare e/o che si rendono conto dei propri sbagli, dei propri stupidi pensieri, guardandosi semplicemente allo specchio, guardando dentro se stessi, e non riconoscendo la pena nello sguardo degli altri, riconoscendo i propri limiti, sì...si è in pochi. Questa consapevolezza impone conseguentemente un autocontrollo che previene gli sbagli, ma sbagliando ti sfoghi, anche se stai facendo la cosa sbagliata, e senza sfogarsi, riempi il famoso vaso, sapendo che prima o poi arriverà l'altrettanto famosa goccia che lo farà troboccare. Speri in quel momento di trovarti da solo. E quindi mi rimetto in discussione, saranno così fortunati quei pochi? O è meglio pentirsi di aver fatto o detto, invece di pentirsi di non aver mai fatto o mai detto. L'istinto contro la ragione. Riconfermo, l'ignoranza è un bene. Mi chiedo spesso se mi piacerebbe esser diverso da come sono. Il più grande difetto dell'essere umano, è desiderare ciò che non ha, o di esser quel che non è. Potrei quindi concludere che la mia ragione provvederà a controllare lo sfogo dell'istinto, facendomi urlare sottovoce, come sempre nella vita, bisogna raggiungere dei compromessi. Questo quando ne vale la pena. Purtroppo l'animo, la mente, ed il cuore sono volubili. Fa paura pensare che ciò che pensiamo oggi potremmo non pensarlo domani. Vale la pensa quindi, raggiungere o negare un compromesso, del quale domani potremmo pentirci? La risposta credo che sia nell' "oggi". Oggi sei una persona che può permettersi solo un certo tipo di scelte. Sei sarai fortunato, domani sarai più grande, capirai, e dirai che avresti potuto fare di meglio. Ma oggi no. Non puoi perchè non sei ancora pronto, ed è giusto che sia così. E sarai grande, solo facendo un passo alla volta. Oggi no, domani probabilmente sì.

Sto meglio.

venerdì 8 febbraio 2008

Quel che si aveva ed oggi non si ha non si avrà mai più. Questa volta faccio un enorme fatica ad esprimere ciò che penso, in modo logico e e sintatticamente corretto, sarà forse perchè nonostante il mio self control, traspare un po' di emotività. Un punto d'incontro...un modo per dire amicizia? A quale pro? Confidarsi? Parlarsi? Siamo mai stati amici? No. Anche tra il "dolce Ale" ed il "Silvietto" non c'è mai stata una vera amicizia. E lo sapevamo entrambi. Se ho perso l'Alessandro che avevo, non mi serve averne uno in una veste diversa. Non sarebbe lui. E' per questo motivo che non ci sarà posto per nient'altro.

mercoledì 6 febbraio 2008

Penso. Penso sempre, penso a tante cose, spesso ancora a lui, spesso a ciò che potrei fare e non faccio, a come e dove potrei essere tra qualche mese. Aspettative, ricerca di nuovi stimoli. Speranze e al tempo stesso un fare disilluso ormai caratterizza ogni mio gesto. Continuo a dirmi che è una fase, a me a volte sembra più un limbo, nel quale volontariamente mi confino. Mi chiedo quand'è che riuscirò a scriver di nuovo qualcosa di ironico ed allegro come un tempo mi dilettavo a fare. Fanculo, ogni cosa che mi viene in mente mi porta a pensare a lui. Tre mesi. Son passati ormai tre dannatissimi mesi.
Eppur mi vieni in mente SEMPRE. Perchè?! Fanculo a tutto, a tutti, ma se ti avessi davanti, non riuscirei nemmeno a dirti una parola. A volte piango ancora come un'idiota. Rido e scherzo ma trovandomi solo son costretto a trovar una qualsiasi inutile distrazione. Mi sforzo davvero per cercare di cambiare argomento, ma risulterebbe fuori luogo o insensato. E meno male che ho intitolato questo blog "Silvio Nel Paese Delle Meraviglie" ci si diverte di più ascoltando Piero Angela.