domenica 27 gennaio 2008

La giornata non è delle migliori, il tempo è grigio, mi fa venir in mente l'espressione di un basset hound, spento ed in bilico tra il leopardiano o di colui che è prossimo al sucidio. Ricordo che la mia professoressa di lettere, Franca Raspino, disse qualcosa circa la gioia di vivere di Leopardi, riassumendo "...nonostante fosse sfigato e pieno di problemi di salute, non si suicidò come tanti filosofi e letterati, era un uomo attaccato alla vita" ...mi chiedo se fosse un appunto ironico o se lo pensasse davvero. Se Leopardi fosse stato bello penso che non sarebbe stato così intelligente. Non è un luogo comune, e non penso che la bellezza pregiudichi l'intelligenza, ma sono convinto che il dolore stimoli la riflessione, la crescita e possa contribuire ad aumentare lo spessore e l'intensità delle persone. In momenti inutili e noiosi come questo, si dicono cose inutili e noiose. Potrei aver contribuito a farvi venir sonno, nel caso in cui dovreste averne bisogno, quando non riusciste ad addormentarvi, potreste sempre rileggere questo mio intervento.

sabato 26 gennaio 2008

Ieri ho raccontato a Noemi per qual motivo preferisco non sentirti più, nella speranza di non doverti mai incontrare, e per qual motivo ho bloccato il tuo contatto msn. Cosa avremmo da dirci? Per qual motivo ci si dice "come stai?" quando ci si incontra, o ci si vede in linea? E' convenzionale. So che la tua risposta sarebbe "bene", so che se avessi un problema non ne parleresti con me, so che è giusto così, e so anche che mi comporterei esattamente come te. Dunque perchè fingere? Cosa potersi dire? Avrebbe senso un "mah, il lavoro tutto ok, a settembre mi ri-iscrivo ad infermieristica e... ti penso ancora tutti i giorni, trattengo le lacrime quando ti penso e vorrei non averti mai conosciuto". No, non ha senso, certe cose non si dicono, non portano a nulla, non fanno cambiar nulla e non sono costruttive. Ieri son andato al Centralino, nel momento in cui son entrato già speravo di non incontrarti, pur sapendo che lì non ci vai. Ad un tratto ho visto due ragazzi, mi son immaginato tu e lui, il mio self control ha immediatamente rimosso l'immagine. Adesso riflettiamo. Se vi avessi visto? Se mai un giorno dovessi concretizzar quell'immagine? D'istinto mi volterei, e non farei nulla, perchè non ci sarebbe nulla da fare. Non ho molto da aggiungere... anche per oggi basta.

domenica 20 gennaio 2008

L'amoresonoincazzatoconl'amore...
...tuconquell'altrochivihafattoincontrare
einnamoraresochiè
èl'amore
...

...oreoreedore
senzaberenemangiare
senzaneancherespirare
solamentefarl'amore
senzaneancheandareinbagno
pernonrisvegliareilsogno
suquell'isoladiunletto
edoracheèfinitotutto
Amoreamoresonoincazzatodamorire
maconl’amoreenonconte
perchétiodiocosìteneramente
cheancheunciecolovedet'amo
disperatamente
sipuòesserpiùcoglioni
piangocomeundeficiente
mentreascoltolecanzoni

etuttoquestoquelbastardo
luinonmel'avevadetto
chesisoffrecomeuncane
quandoseneval'effetto

maluil’amore’amore
fasemprequellocheglipare...

...tuseiunfoglio
sottoun'altramatita
edioscrivosuun'altravita
disperatamente
piùmaturoepiùcoerente
miècadutoaddossounmuro
enonmisonofattoniente

macosavuoipiùdaunamore
chefapiangereeincazzare
mache
infondofasoltanto
ilsuobellissimomestiere
cioèl'amore...

Il Bellissimo Mestiere (sono incazzato con l'amore) - Marco Masini

domenica 13 gennaio 2008

Son giorni (o mesi?) che in ogni canzone cerco qualcosa che mi rispecchi, autolesionismo/masochismo. Inutile girarci intorno, certe ferite sembrano non guarire. So che basta volerlo, ma se così non è, se non voglio ancora "guarire," mi chiedo cosa cerco di ottenere. Nulla. Anche potendo, indietro non si torna MAI. Mi sento diverso, e ciò vedo, ciò che sento, non è bello. Distrarsi è come bere, un temporaneo solievo, rido, scherzo, come se non fosse mai successo nulla, nei momenti in cui mi guardo dentro vedo ancora lacrime. Mi manca? Non lo so, non è esattamente ciò che sento, è più un dolore fine a se stesso, senza uno scopo, una dimensione, è statico, c'è. Mi chiedo per quanto ancora abbia intenzione di rimanere. Una bilancia, il mio dolore da una parte, l'amore che ho provato dall'altra, il risultato? Vorrei non averti mai conosciuto, così dicendo sembra che mi pervada la rabbia, l'odio. Magari fosse così, purtroppo forse ti amo ancora. Una contraddizione. Ma il dolore grava più di ogni momento bello, di ogni sorriso, perchè tutto è messo in discussione, è come se avesse perso di significato, quel significato che ho dato a gesti e parole, pare esser sparito. Ora capisco cosa vuol dire sentir un vuoto, non qualcosa che ti manca, ma qualcosa che sai che non c'è, qualcosa che forse non c'è mai stato. Un illusione. Attenderò, la soluzione arriverà.

venerdì 11 gennaio 2008

Ammetto che un tempo, nel mio spaces, avevo più cose da dire, al momento questo triste blog sembra un gran cagata.

lunedì 7 gennaio 2008

Non ho poi molto da scrivere. Credo che di cose se ne dicano troppe, e troppo spesso senza che ci si fermi qualche secondo a pensare, basterebbe solo qualche secondo. Questo vale per ogni cosa, dalle relazioni interpersonali, alle relazioni tra l'individuo e la società. Sai, mi piacerebbe cantare. Ma ciò che avrei da dire non piacerebbe. O scrivere, ma potrei solo partorire denunce sul male che circonda la nostra era, l'ignoranza. T'immagini? Una canzone d'insulti alla Eminem, in chiave soul come Mariah. Un paradosso. Più ci si accultura, più si corre il rischio di diventar aridi, eremiti, chiusi in se stessi, liberi di volare, ma soli. Ed è sbagliato, non serve. Bisogna cercare soluzioni, non conclusioni. Mi vien in mente L'Albatro di Boudelaire. L'ignoranza è un bene. Una frase che circola tra i miei pensieri periodicamente. Basta guardar poi la finestra, scorgere un raggio di sole, e dirsi, "fanculo, cosa faccio oggi?" ... Credo che uno dei passatempi migliori per l'uomo sia il giardinaggio. Un modo per chiedere perdono alla terra per tutte le volte che ti metti alla guida, o tutte le volte che getti qualcosa per strada. Al momento non ho niet'altro da aggiungere.