lunedì 7 gennaio 2008

Non ho poi molto da scrivere. Credo che di cose se ne dicano troppe, e troppo spesso senza che ci si fermi qualche secondo a pensare, basterebbe solo qualche secondo. Questo vale per ogni cosa, dalle relazioni interpersonali, alle relazioni tra l'individuo e la società. Sai, mi piacerebbe cantare. Ma ciò che avrei da dire non piacerebbe. O scrivere, ma potrei solo partorire denunce sul male che circonda la nostra era, l'ignoranza. T'immagini? Una canzone d'insulti alla Eminem, in chiave soul come Mariah. Un paradosso. Più ci si accultura, più si corre il rischio di diventar aridi, eremiti, chiusi in se stessi, liberi di volare, ma soli. Ed è sbagliato, non serve. Bisogna cercare soluzioni, non conclusioni. Mi vien in mente L'Albatro di Boudelaire. L'ignoranza è un bene. Una frase che circola tra i miei pensieri periodicamente. Basta guardar poi la finestra, scorgere un raggio di sole, e dirsi, "fanculo, cosa faccio oggi?" ... Credo che uno dei passatempi migliori per l'uomo sia il giardinaggio. Un modo per chiedere perdono alla terra per tutte le volte che ti metti alla guida, o tutte le volte che getti qualcosa per strada. Al momento non ho niet'altro da aggiungere.

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