domenica 13 gennaio 2008

Son giorni (o mesi?) che in ogni canzone cerco qualcosa che mi rispecchi, autolesionismo/masochismo. Inutile girarci intorno, certe ferite sembrano non guarire. So che basta volerlo, ma se così non è, se non voglio ancora "guarire," mi chiedo cosa cerco di ottenere. Nulla. Anche potendo, indietro non si torna MAI. Mi sento diverso, e ciò vedo, ciò che sento, non è bello. Distrarsi è come bere, un temporaneo solievo, rido, scherzo, come se non fosse mai successo nulla, nei momenti in cui mi guardo dentro vedo ancora lacrime. Mi manca? Non lo so, non è esattamente ciò che sento, è più un dolore fine a se stesso, senza uno scopo, una dimensione, è statico, c'è. Mi chiedo per quanto ancora abbia intenzione di rimanere. Una bilancia, il mio dolore da una parte, l'amore che ho provato dall'altra, il risultato? Vorrei non averti mai conosciuto, così dicendo sembra che mi pervada la rabbia, l'odio. Magari fosse così, purtroppo forse ti amo ancora. Una contraddizione. Ma il dolore grava più di ogni momento bello, di ogni sorriso, perchè tutto è messo in discussione, è come se avesse perso di significato, quel significato che ho dato a gesti e parole, pare esser sparito. Ora capisco cosa vuol dire sentir un vuoto, non qualcosa che ti manca, ma qualcosa che sai che non c'è, qualcosa che forse non c'è mai stato. Un illusione. Attenderò, la soluzione arriverà.

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